Sindaco Bucci ... petrolchimico....Cornigliano
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Il Sindaco Bucci dimostra di essere persona volitiva ed amministratore determinato nonostante gli ostacoli che incontra nell'iter per il trasferimento dei depositi chimici (altrimenti detti "petrolchimico") da Multedo a San Pier d'Arena.
Lui e la sua Giunta fanno quadrato e non demordono di fronte alle proteste di molti Sampieradrenesi, alle osservazioni tecniche, all'avocazione della pratica V.I.A. da parte del Ministero dell'ambiente, ai ricorsi di operatori portuali ed alle proteste dei camalli.
Il Sindaco ha deciso di sensibilizzare il Ministero tanto che intende parlarne direttamente con Gilberto Pichetto Fratin per interessarlo alla pratica. In fondo «...si tratta di un adeguamento tecnico-funzionale», niente di più. Diàmine!
Avanti coraggiosamente con un'impressionante spinta al fare quasi ci fossero motivazioni "intime" al di là di quelle ufficiali.
Ce ne fossero di sindaci così impegnati a mantenere traffici commerciali per non far perdere ricchezza alla città amministrata e, soprattutto, ai diretti interessati!
Peccato, e c'è da rammaricarsene profondamente, che non dimostri altrettanta costanza, determinazione ed interventismo per realizzare un progetto di progresso che risarcisca Cornigliano di quanto sofferto in oltre 50 anni di "schiavitù" siderurgica.
Lì, nella grandissima e preziosa area dell'ex-ILVA, Bucci ha la possibilità di concretizzare una "rivoluzione" concettuale che trasformi radicalmente il futuro di Cornigliano, del Ponente e di Genova.
Lì, insediandovi centri di ricerca e di produzioni ad altissimo valore aggiunto, c'è la chiave per aprire un futuro ricco di occasioni per i nostri giovani, per fornire loro la possibilità di arricchimento culturale, professionale, economico. Per frenarne l'esodo ed incentivare il ritorno di coloro che hanno scelto di costruire altrove il loro futuro.
Il Sindaco non ci pensa? Si limita a disquisire sull'andamento demografico basandosi sulle utenze dei cellulari quasi fosse la prova regina per esorcizzare il decremento della popolazione, in particolare dei giovani?
Perché tanto impegno nel difendere depositi di toluene, xilene, altri aromatici, acetati, chetoni, alifatici, alcoli, ftalati, glicoli che non rappresentano alcun decisivo valore aggiunto per la comunità?
Ha mai manifestato attenzione al miglioramento delle condizioni logistiche per attività tecnologiche di prestigio che troverebbero ulteriore spunto di espansione nella competizione internazionale? Perché non segue il filo, non quello di Arianna ma quello della superconduttività ?
Cosa la distoglie? Intime considerazioni filosofiche o considerazioni di altro tipo? Un Sindaco così determinato e coraggioso perchè non ci rende edotti? Perchè?
Vien da pensare.....
Condominio sgangherato.
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- Scritto da Pierluigi Patri
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L'evento di cui riferisce l'articolo dal titolo sottostante dà un'idea complessiva ma precisa di come vadano le cose nella penisola italiana "grazie" ai legislatori di tutti i tempi, di tutti i partiti e di tutti i governi.
Che l'aggressione sia stata compiuta da 'n möo non è dirimente perchè di delinquenza si sarebbe trattato anche se o foise stæto 'n gianco o 'n giâno (per chi non parla Genovese : se fosse stato un bianco od un giallo).
Forse la responsabilità non è esclusiva dei succitati legislatori constatato che i giudici della Corte di cassazione hanno dato regione a chi sosteneva che il termine "clandestino" risulta "molestia discriminatoria" anche se il non-più-clandestino -ex lege- è entrato nella repubblica italiana "senza documenti o per vie illegali".
Allora se la Giustizia, insieme alla Scuola, è un pilastro su cui si regge una comunità e quel pilastro appare plastico secondo le situazioni come fa una società a reggersi?
Non sono esperto, nemmeno un poco, di giurisprudenza ma per il Vocabolario Treccani clandestino signica "Che è fatto di nascosto, e si dice per lo più di cose fatte senza l’approvazione o contro il divieto delle autorità" quindi in modo illegale!
Non fidandomi di una sola fonte mi sono rivolto al vecchio "Il dizionario della lingua italiana di Devoto ed Oli-seconda ristampa aprile 1996" che -perbacco!- fornisce una spiegazione in cui è evidente che "senza l'approvazione dell'autorità" si configura la clandestinità.
Allora come la mettiamo?
Cosa accadrà a quel signor aggressore (magari richiedente asilo)? Suppongo poco o nulla, infondo non ha fatto male a nessuno e la bambina si è forse spaventata un pochino ma, d'altra parte, la visione del sangue spaventa molti.
Che condominio !
Prima tutto era coerente con la visione catto-comunista buonista ed accogliente ma ora che governano i destri cosa è cambiato?
Italianamente il sindaco di Ventimiglia afferma che la situazione si è creata per «Colpa dei respingimenti francesi» non mostrando alcun dubbio che -invece- la colpa sia degli accoglimenti italiani!
Badoglio....
I Liguri Etnogenesi di un popolo
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- Scritto da Bruno Rubattino
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La recensione di "I Liguri - Etnogenesi di un popolo" riguarda l'edizione del 1999 edita da ECIG; pagine 300.
L'Autore -Renato Del Ponte- era una persona disponibile, semplice, gentile, che ho avuto la fortuna di conoscere e successivamente portare a presentare il libro sui Liguri in una trasmissione radio tanti anni fa'. Una conoscenza che porto nel cuore soprattutto perché ha parlato di un popolo dimenticato: I Liguri. Dimenticato dalle istituzioni scolastiche, dai programmi e pubblicazioni che si occupano di divulgazione storica e in parte anche dalla rete. Da Ligure mi sembra doveroso parlarne!
L'Autore intraprende uno studio complessivo sui Liguri iniziando dall'esigenza di riscoperta e dalla necessità "del cuore" dell uomo: le Radici trascurate da tanto tempo e scevra da possibili legami etnici, trattando il tema attraverso le fonti: storico- classiche, archeologiche, antropologiche, non solo ma avvalendosi dello studio della genetica ed in particolare lil lavoro di Cavalli-Sforza; un modo innovativo di fare ricerca. Dobbiamo tenere conto di come la genetica abbia intrapreso passi da gigante negli ultimi anni ma resta davvero una bella sfida la sua. Forse con il senno dell'oggi avrei posto al Professore qualche domanda sull'utilizzo della critica delle fonti usate nel libro, ma questo non sminuisce il suo lavoro anzi la critica serve sempre per migliorare il lavoro svolto. Il libro tratta un periodo che va dal paleolitico medio sino alla conquista romana delle popolazioni Liguri antiche. Il libro è leggibile, non è un " mattone"! A mio avviso il pregio maggiore è parlare di quelle Genti che si riunivano nei "santuari", luoghi spirituali (il monte Bego, il Beigua) presenti ancora oggi dove gli antichi abitanti della Liguria si recavano per pregare le loro divinità.Quando penso alla Liguria penso al mare, ai monti e non posso non pensare ai sui monti/"santuari" antichi ed a coloro che vi si recavano a piedi in situazioni tecnologiche e sociali molto diverse dalle nostre!
Clandestini, razzismo, manodopera
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- Scritto da Pierluigi Patri
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Premesse:
1- i Genovesi non hanno preconcetti perché, abituati ad essere stranieri nel Mondo, frequentano le comunità che li ospitano, ne osservano i modi di fare ed elaborano le relative considerazioni. Quindi i Genovesi hanno post-concetti.
2- per essere Genovesi non è necessario nascere nelle nostre Terre (ius soli) o nascere da Genovesi (ius sanguinis); si diventa Genovesi se si vuole bene a queste Terre (ius fidelitatis). Sia sufficiente ricordare la vicenda della famiglia Durazzo (1) (2).
3- chiunque può risiedere nelle nostre Terre purché si attenga ad un duplice obbligo: louâ e no ronpî o belin (tradotto : lavorare e comportarsi correttamente).
4- il lavoro è un dovere: migliora l'individuo e la comunità di appartenenza.
Il lavoro rende liberi : concetto indiscutibilmente corretto (anche se in passato é stato utilizzato in modo improprio). San Paolo si rivolse ai cristiani di Tessalonica dicendo : chi non vuole lavorare, neppure mangi! Analogo principio è stato esposto nell'articolo 12 della Costituzione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (sintetizzando in modo non elegantissimo: ce n'è per i preti e per i mangiapreti).
5- il foresto è come il sale : un pizzico rende la pietanza saporita, troppo la rovina.
Veniamo al dunque:
serve forza lavoro ed il governo Meloni prevede l'entrata (regolarizzata) di 452.000 forestieri in 3 anni (tra il 2023 ed il 2025) a fronte di un fabbisogno rilevato (da chi?) di 833.000 unità.
I coltivatori e le categorie produttive plaudono la decisione.
Questa decisione e queste condivisioni suscitano alcune perplessità.
- La prima : quel che si dice dall'opposizione si dimentica giunti al Governo, specularmente ciò che non è stato fatto quando si era al Governo viene reclamato sedendo all'opposizione. In sostanza è il gioco delle parti che bada all'interesse di breve termine piuttosto che ad una programmazione di lungo respiro.
- La seconda : se il fabbisogno rilevato è di 833.000 unità ed i NEET della penisola italiana sono più del doppio perché non "invitarli" a lavorare salvaguardando così -secondo FdI- l'italianità ed evitando la sostituzione etnica? La revisione dei criteri per accedere al reddito di cittadinanza è già un passo; nel caso fosse necessaria un ulteriore spinta promozionale gli esperti potranno suggerire le forme più apprpriate.
- La terza : l'avvio al lavoro dei NEET consentirebbe -inoltre- di far acquisire il concetto di lavoro come dovere e non come diritto perché se si può rinunciare ai diritti non è ammesso eludere i doveri (punto 4 delle premesse).
- La quarta : la necessità di importare abbondante manodopera a costi contenuti per andare incontro alle richieste degli industriali ha già dato prova di sé negli anni del boom economico quando, invece di industrializzare il meridione, i decisori -palesi ed occulti- hanno indotto un'immigrazione massiccia e "forzata" di meridionali per consentire ai nordici industriali di sviluppare i loro affari privatizzando i guadagni e scaricando sulle comunità tutti i problemi, le incomprensioni, gli attriti che riverberano ancora oggi.
P.S. immagino già un'obiezione : tra il 2015 e il 2016 la Germania ha accolto circa 1,2 milioni di siriani chiedenti asilo.
Indiscutibile, ma il problema è che in Germania ci abitano i Tedeschi e l'organizzazione sociale, l'etica comune, il rispetto delle regole fa sì che il forestiero tenda "automaticamente" a conformarvisi.
Nella penisola italiana già gli autoctoni approcciano le regole in modalità "personalizzata", figurarsi cosa possono pensare e, di conseguenza, comportarsi gli alloctoni.
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