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- Scritto da Ca_Ce
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"Ansaldo Energia torna in sciopero.«Difendiamo i nostri operai»" titolava Il Secolo XIX di sabato 13 gennaio.
Nell'articolo vengono riportati i fatti accaduti il 12 e 13 ottobre 2022 in conseguenza dei quali, ora, saranno processati 16 dipendenti di Ansaldo e del porto.
In quell'anno Ansaldo Energia era in grave crisi per le perdite, l'indebitamento e la mancanza di commesse per il 2023 quindi per non chiudere i battenti era necessaria la sua ricapitalizzazione.
In quei due giorni le maestranze erano in sciopero ed i manifestanti avevano bloccato la Sopraelevata, lo svincolo autostradale di San Pier d'Arena (Genova-Ovest) e l'aeroporto Cristoforo Colombo.
Nel citato articolo l'autore scrive che "La protesta culminava l'indomani [cioè il 13 ottobre] nell'occupazione dell'aeroporto della città, costretto a dirottare i voli. Sarebbe finita sei ore dopo con l'annuncio, da parte del prefetto, della lettera con cui l'azionista pubblico di maggioranza, Cassa depositi e prestiti, si impegnava a ricapitalizzare l'azienda.",
Questo è quanto ci riferisce la cronaca giornalistica.
Qualche domanda vien da farsela.
Se la ricapitalizzazione di Ansaldo Energia è stata ottenuta con una manifestazione di forza durata alcune ore che figura ha fatto Cassa depositi e prestiti (cioè lo Stato italiano) ?
Si è trattato di un immotivato cedimento di fronte ad un pericolo per l'ordine pubblico oppure la mancata ricapitalizzazione era dovuta ad un'errata valutazione finanziaria?
In entrambe le ipotesi "qualcuno" ha fatto una pessima figura.
Se i disordini sono cessati "sei ore dopo con l'annuncio, da parte del prefetto, della lettera..." si può pensare ad un vorticoso giro di attività?
Che in quell'arco di tempo il prefetto abbia telefonato al Ministero (quello degli interni,suppongo)? Che dal ministero qualche altissimo funzionario abbia chiamato un parigrado della C.D.P. per aggiornalo sulla situazione ed illustrargli le opportune necessità? Che quel parigrado abbia dato disposizioni ad un funzionario perchè scrivesse al prefetto a Genova che la ricapitalizzazione era da considerarsi cosa fatta?
Oppure la ricapitalizzazione era già stata decisa da tempo ma non annunciata?
C'è stato un gioco delle parti?
Chissà se qualcuno ce lo spiegherà mai?
... italianate?!
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- Scritto da Mr. Kellogg
- Categoria: Costume e Società
Il Festival della Scienza di quest'anno deve affrontare il problema delle diminuite sponsorizzazioni: 100.000 euro in meno rispetto all'edizione dell'anno scorso.
Si ritiene che gli sponsors abbiano preferito puntare su l'Ocean Race e GenovaJeans perchè ritenute manifestazioni più attrattive ai fini pubblicitari.
Sulla questione è intervenuto il Sindaco Bucci che l'ha inquadrata dichiarando «Se ci sono meno sponsor privati vuol dire che bisogna far conoscere di più l'evento a questi ultimi, ... » proseguendo con «Non c'è una legge che obbliga qualcuno a sponsorizzare, tantomeno un evento particolare.»
Per chiarire il concetto a chi non fosse stato pronto a coglierne la sostanza ha aggiunto «Se uno vende noccioline, faccio questo esempio, sponsorizza dove ci sono noccioline».
Perfetto, chiaro, inequivocabile Signor Sindaco!
ParafrasandoLa: se uno vende noccioline sponsorizzerà festival delle noccioline; se uno "vende" scienza sponsorizzerà festival della scienza; se uno "vende" containers e parcheggi per TIR sponsorizzerà ...
...meglio lasciar perdere!
Ritornando all'Ocean Race ed a Genova Jeans la loro tendenza mi ha fatto pensare ad un celebre detto islandese: "Pisciarsi nelle scarpe".
È un proverbio che chiarisce la breve durata di certi (apparenti) benefici.
Manifestazioni come quelle possono essere attrattive se reiterate con cadenza almeno biennale perché, altrimenti, vengono dimenticate. Inoltre producono benefici di breve durata che non possono influenzare gli sviluppi sul lungo periodo utili per cambiare il destino nella nostra Comunità.
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- Scritto da Pierluigi Patri
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L'evento di cui riferisce l'articolo dal titolo sottostante dà un'idea complessiva ma precisa di come vadano le cose nella penisola italiana "grazie" ai legislatori di tutti i tempi, di tutti i partiti e di tutti i governi.
Che l'aggressione sia stata compiuta da 'n möo non è dirimente perchè di delinquenza si sarebbe trattato anche se o foise stæto 'n gianco o 'n giâno (per chi non parla Genovese : se fosse stato un bianco od un giallo).
Forse la responsabilità non è esclusiva dei succitati legislatori constatato che i giudici della Corte di cassazione hanno dato regione a chi sosteneva che il termine "clandestino" risulta "molestia discriminatoria" anche se il non-più-clandestino -ex lege- è entrato nella repubblica italiana "senza documenti o per vie illegali".
Allora se la Giustizia, insieme alla Scuola, è un pilastro su cui si regge una comunità e quel pilastro appare plastico secondo le situazioni come fa una società a reggersi?
Non sono esperto, nemmeno un poco, di giurisprudenza ma per il Vocabolario Treccani clandestino signica "Che è fatto di nascosto, e si dice per lo più di cose fatte senza l’approvazione o contro il divieto delle autorità" quindi in modo illegale!
Non fidandomi di una sola fonte mi sono rivolto al vecchio "Il dizionario della lingua italiana di Devoto ed Oli-seconda ristampa aprile 1996" che -perbacco!- fornisce una spiegazione in cui è evidente che "senza l'approvazione dell'autorità" si configura la clandestinità.
Allora come la mettiamo?
Cosa accadrà a quel signor aggressore (magari richiedente asilo)? Suppongo poco o nulla, infondo non ha fatto male a nessuno e la bambina si è forse spaventata un pochino ma, d'altra parte, la visione del sangue spaventa molti.
Che condominio !
Prima tutto era coerente con la visione catto-comunista buonista ed accogliente ma ora che governano i destri cosa è cambiato?
Italianamente il sindaco di Ventimiglia afferma che la situazione si è creata per «Colpa dei respingimenti francesi» non mostrando alcun dubbio che -invece- la colpa sia degli accoglimenti italiani!
Badoglio....
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- Scritto da Pierluigi Patri
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Premesse:
1- i Genovesi non hanno preconcetti perché, abituati ad essere stranieri nel Mondo, frequentano le comunità che li ospitano, ne osservano i modi di fare ed elaborano le relative considerazioni. Quindi i Genovesi hanno post-concetti.
2- per essere Genovesi non è necessario nascere nelle nostre Terre (ius soli) o nascere da Genovesi (ius sanguinis); si diventa Genovesi se si vuole bene a queste Terre (ius fidelitatis). Sia sufficiente ricordare la vicenda della famiglia Durazzo (1) (2).
3- chiunque può risiedere nelle nostre Terre purché si attenga ad un duplice obbligo: louâ e no ronpî o belin (tradotto : lavorare e comportarsi correttamente).
4- il lavoro è un dovere: migliora l'individuo e la comunità di appartenenza.
Il lavoro rende liberi : concetto indiscutibilmente corretto (anche se in passato é stato utilizzato in modo improprio). San Paolo si rivolse ai cristiani di Tessalonica dicendo : chi non vuole lavorare, neppure mangi! Analogo principio è stato esposto nell'articolo 12 della Costituzione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (sintetizzando in modo non elegantissimo: ce n'è per i preti e per i mangiapreti).
5- il foresto è come il sale : un pizzico rende la pietanza saporita, troppo la rovina.
Veniamo al dunque:
serve forza lavoro ed il governo Meloni prevede l'entrata (regolarizzata) di 452.000 forestieri in 3 anni (tra il 2023 ed il 2025) a fronte di un fabbisogno rilevato (da chi?) di 833.000 unità.
I coltivatori e le categorie produttive plaudono la decisione.
Questa decisione e queste condivisioni suscitano alcune perplessità.
- La prima : quel che si dice dall'opposizione si dimentica giunti al Governo, specularmente ciò che non è stato fatto quando si era al Governo viene reclamato sedendo all'opposizione. In sostanza è il gioco delle parti che bada all'interesse di breve termine piuttosto che ad una programmazione di lungo respiro.
- La seconda : se il fabbisogno rilevato è di 833.000 unità ed i NEET della penisola italiana sono più del doppio perché non "invitarli" a lavorare salvaguardando così -secondo FdI- l'italianità ed evitando la sostituzione etnica? La revisione dei criteri per accedere al reddito di cittadinanza è già un passo; nel caso fosse necessaria un ulteriore spinta promozionale gli esperti potranno suggerire le forme più apprpriate.
- La terza : l'avvio al lavoro dei NEET consentirebbe -inoltre- di far acquisire il concetto di lavoro come dovere e non come diritto perché se si può rinunciare ai diritti non è ammesso eludere i doveri (punto 4 delle premesse).
- La quarta : la necessità di importare abbondante manodopera a costi contenuti per andare incontro alle richieste degli industriali ha già dato prova di sé negli anni del boom economico quando, invece di industrializzare il meridione, i decisori -palesi ed occulti- hanno indotto un'immigrazione massiccia e "forzata" di meridionali per consentire ai nordici industriali di sviluppare i loro affari privatizzando i guadagni e scaricando sulle comunità tutti i problemi, le incomprensioni, gli attriti che riverberano ancora oggi.
P.S. immagino già un'obiezione : tra il 2015 e il 2016 la Germania ha accolto circa 1,2 milioni di siriani chiedenti asilo.
Indiscutibile, ma il problema è che in Germania ci abitano i Tedeschi e l'organizzazione sociale, l'etica comune, il rispetto delle regole fa sì che il forestiero tenda "automaticamente" a conformarvisi.
Nella penisola italiana già gli autoctoni approcciano le regole in modalità "personalizzata", figurarsi cosa possono pensare e, di conseguenza, comportarsi gli alloctoni.
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- Scritto da Pierluigi Patri
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Nelle terre di parlata Genovese anche quest'anno si è perpetrato lo scempio (uno tra i tanti) delle nostre tradizioni, vale a dire l'uso del termine "Pasquetta" per intendere il giorno successivo a Pasqua : il Lunedì dell'Angelo. Per i Genovesi o Lunesdì de l’Àngiou.
Per noi Pasquetta è il 6 gennaio e rappresenta il coerente uso del concetto di Pasqua.
Pasqua commemora la resurrezione di Cristo, cioè la sua nuova vita dopo la morte.
Il tributo dei Re Magi al bambino Gesù ha rappresentato il riconoscimento della sua natura divina, cioè una nuova vita.
Questo per chiarire l'interpretazione Genovese di quanto accaduto il giorno dell'Epifania.
Pasquetta è il termine usato dagli italiani; espressione che ha infiltrato da molto tempo i nostri usi.
Credo che tra i primi ad usarlo -a sproposito- nella nostra Terra sia stato "Il Secolo XIX", cioè l'edizione locale del quotidiano torinese. Peraltro il Secolo continua ad utilizzare "basso Piemonte" per intendere le Terre dell'Oltregiogo in perfetto allineamento editoriale.
Non intendo contestare agli italiani l'uso di "Pasquetta" perché perfettamente legittimo; per quanto riguarda l'edizione genovese de "La Stampa" capisco sia l'adeguamento alla casa madre.
Trovo, invece, ingiustificabile ed autolesionista quando "Pasquetta" viene utilizzato da coloro dovrebbero rappresentare la cultura locale.
Oggi ho avuto occasione di seguire su l'emittente "Telenord" la parte finale della telecronaca di Como-Genoa in cui il conduttore Nuti Giuseppe (detto Beppe) ha augurato buona "Pasquetta" agli ascoltatori. Fatto davvero curioso per uno che si è fatto strada nelle emittenti genovesi, quindi con un curriculum formativo che avrebbe dovuto familiarizzarlo alla cultura Genovese.
Invece no. Ma Nuti Giuseppe (detto Beppe) è uno dei tanti peraltro senza ruolo ufficiale; quindi il suo comportamento può essere considerato "colposo".
E fino a qui non mi sarei preso al briga di scrivere queste righe perché pestare l'acqua nel mortaio ...
O scciupón de fótta o m'è vegnûo quando ho visto 'sto post del Comune di Genova in cui viene augurata "Buona Pasquetta" (in basso a sinistra).
Ma andate a stra-affogarvi di cozze!!!